La locanda dei Girasoli!

ROMA-12 Dicembre 2007. Il VCN Roma si muove in gruppo, ma stavolta non per un Barbecue o per il solito aperitivo in un qualsiasi locale extra "cool" situato nel centro di Roma. Sta volta si è andati alla "Locanda dei girasoli", un ristorante - pizzeria dove ci lavorano alcuni ragazzi affetti dalla sindrome di down. Ci trovavamo al quadraro. Siamo stati accolti con grande entusiasmo.  

16.12.2007 All'interno troverete l'intervista ad Antonio Anzidei, uno dei gestori del locale 

bacio

INTERVISTA DI EGIZIO TROMBETTA 

Sig. Anzidei. Ci racconti come è nata l'idea di aprire questo locale? E' nata sette anni fa, nel 2000, dai genitori di un ragazzo affetto dalla sindrome di down

Che finalità ha il ristorante, oltre a quello di incassare intendo? Noi siamo una cooperativa e quindi siamo una società che non ha scopo di lucro. Certo dobbiamo anche guadagnare, è chiaro, altrimenti non potremmo andare avanti. Ma la finalità principale è quella di integrare nel mondo del lavoro Valerio e altri ragazzi affetti dalla sindrome di down   

Come si chiama questo ragazzo? Lavora ancora nel locale? Si chiama Valerio. Si lui è uno dei ragazzi che da supporto al servizio in sala

Valerio è un ragazzo del quadraro? No a dire il vero Valerio e la sua famiglia sono di Frascati

Pensa che il locale, trovandosi in un quartiere di periferia come il Quadraro, sia penalizzato? No anzi credo che il quartiere dove ci troviamo sia il nostro punto di forza

Ma se si presentasse un ragazzo down esterno alla famiglia, voi che fate, gli date lavoro? Bhe, se ci sono le condizioni di farlo lavorare, perchè no?

A proposito di famiglia. Ho saputo che la famiglia di Valerio è uscita dalla società, ora in che mani è finito il ristorante? E' finito in buone mani, tranquilli. Le persone che sono subentrate nel 2005 hanno le stesse finalità che avevano i genitori di Valerio 

Ma se torno a cena cosa mi consiglia? Il nostro cuoco è sardo! Quindi tutte specialità tipiche della sua regione

Ma fa pure le pizze come il pane "carasau"? Ma no il pizzaiolo è un egiziano

Ma doveva aspettare tanto per dirmelo? Ma lo sa come mi chiamo io??

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I testi che seguono li ho presi dal sito http://www.lalocandadeigirasoli.it 

La cooperativa sociale " I Girasoli" da anni sostiene e collabora con persone affette da Sindrome di Down. E' nato così il progetto che ha portato alla creazione di posti di lavoro finalizzati, non solo all'integrazione lavorativa ma anche a quella territoriale.


Quale simbolo poteva meglio rappresentare la gioia nei confronti della vita e la solarità di questo progetto se non il girasole?
Questo fiore ben identifica la forza e l'orgoglio dei nostri ragazzi che ogni giorno dimostrano professionalità, serietà e simpatia e convinzione verso un progetto che li vede protagonisti.

Sia la Cooperativa, sia i ragazzi Down con le loro famiglie, sono associati all’A.I.P.D. (Associazione Italiana Persone Down) di Roma (tel. 063700235)

gruppo VCN 1

La locanda dei girasoli è un accogliente ristorante situato in via dei Sulpici nell'antico quartiere del Quadraro. Una volta varcata la porta d'ingresso verrete colpiti dalla molteplicità dei colori che identificano in pieno l'anima e la creatività del locale; avrete la possibiltà di scegliere tra piatti tipici della cucina laziale, toscana e siciliana uniti alle nostre rivisitazioni dei piatti tipici dei paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo.
La pizza è cotta nel forno a legna e le scelte possono ricadere o sulle classiche italiane o tra le appetitose proposte della casa.
La locanda dei girasoli pone particolare attenzione sull'aspetto qualitativo dei prodotti e degli ingredienti usati. L'olio utilizzato per i condimenti è esclusivamente extra vergine di oliva, i prodotti sono di stagione e i tempi della cottura sono tesi alla perfetta conservazione delle caratteristiche dei cibi.
Infine la locanda dei girasoli tiene conto, nella composizione delle portate, delle eventuali intolleranze alimentari o restrizioni di natura etica, religiosa o sanitaria.
Su prenotazione è possibile preparare piatti particolari o a richiesta.

gruppo VCN 2 

 

bacio 2 

Si conclude così la maratona di festeggiamenti per la nostra Sara. Festeggi cominciati pochi giorni prima al quartiere San Lorenzo, alla compagnia del teatro di strada. 

Compleanno Sara Teatro strada 2

 

 

comico

 

 flamengo 1

 

teatro 2

pubblico teatro

Commenti
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Luca  - ma è una modella   |17-12-2007 18:13:36
Grande egi. ma chi è quella ragazza che bacia il ragazzo down nella foto? E' una
modella?
egizio  - R:ma è una modella   |18-12-2007 08:48:58
Luca non lo so! Non so neppure come si chiama:-)
Natalia  - pizza   |19-12-2007 12:41:12
ciao sono stata al ristorante. secondo me quelli sfruttano i down per fare
soldi...
Sara  - sfruttamento....   |19-12-2007 13:08:19
sfruttare o non sfruttare non lo sappiamo perche' non li conosciamo. ma il
lavoro nobilita l'uomo e ti fa sentire vivo. qualunque sia il motivo della loro
presenza se questi ragazzi si trovano bene e sono contenti per me va bene.
egizio  - R:sfuttamento   |19-12-2007 13:15:51
ma si certo Sara. credo che tu abbia ragione. Penso anche che Natalia (me l'ha
detto al telefono) si riferisse alla sensazione che ha avuto. E io ho avuto
l'idea di chiedere a voi la vostra
massimo  - re:pizza   |19-12-2007 13:08:59
who knows? I don't
egizio  - re: pizza   |19-12-2007 13:18:37
se bhe, hai pensato bene di non venire e risparmiarti quasi 18 euro... però le
foto le hai viste, l'articolo e l'intervista l'hai letta... ma a te forse non
piace sbilanciarti...
andrea   |19-12-2007 21:21:13
A pensar male...si fa sempre male!
Mi sembra un po' una mania italiana,
quella
di criticare quello che fanno gli
altri, per non doverci rimboccare le maniche
e fare qualcosa noi. O no?
egizio     |20-12-2007 08:22:44
andrea, in linea di principio mi sento di condividere quanto hai espresso.
Probabilmente Natalia esagera ad avere sospetti simili. Posso dirti che anche io
in passato fui "bruciato" in critiche del genere. Negli anni novanta
collaboravo col gruppo Caritas della parrocchia Addolorata al Prenestino (tor de
Schiavi). Ebbene, li erano tutti molto pii, pregavano molto, ma non tutti, in
quel tempo, combinavano qualcosa di concreto. Io, ai loro occhi, ero considerato
un esibizionista, ero uno che faceva quello che faceva per placare i propri
sensi di colpa, i propri peccati tramite le azioni di volontariato. Quello che
ho capito, successivamente, che anche a fare del bene c'è un prezzo da pagare.
Se il prezzo è quello della maldicenza, pazienza... C'è sempre da fare la
scelta fra il male minore...e spesso il male minore è fare semplicemente il
bene, anche a costo di risultare agli occhi degli altri degli esibizionisti.
Questo in linea generale è il mio pensiero. Però è anche sbagliato allo stesso
tempo far finta di non vedere le cose che non vanno, senza preconcetti e senza
timore.
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