Di Egizio Trombetta– intervento di Claudio Strinati al Tempio di Adriano “La tradizione artistica lombardo-veneta nella rivoluzione pittorica di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio”. All’interno il video integrale dell’intervento.
09.04.2010. Domenica 4 aprile 2010, è la domenica di Pasqua, sono passati pochi minuti dopo le 11, il professor Strinati fa ingresso al tempio di Adriano, il pubblico è numerosissimo. Lo storico dell’arte, tra i massimi studiosi del pittore lombardo, partecipa alla rassegna “Racconti di storia dell’arte. Dal Rinascimento al Barocco” organizzati tutti i fine settimana fino al prossimo 25 aprile. Nelle battute iniziali Claudio Strinati, che è anche l’ideatore della mostra “Caravaggio” in programma alle Scuderie del Quirinale, ringrazia principalmente Zetema e il suo presidente Marcolini, per il fondamentale sostegno all’iniziativa. Da li in avanti il professor Strinati comincia a fare sul serio, catalizza l’attenzione del pubblico ripercorrendo la vita del Caravaggio con assoluta disinvoltura. Si ha la netta sensazione che Strinati stia andando a braccio, la sua cavalcata oratoria dura oltre novanta minuti. Usa un linguaggio semplice e
accessibile a tutti. Ora un aneddoto, ora un dato storico, ora una battuta, ora un parallelismo, ieri e oggi, come se il tempo non esistesse affatto. I temi da trattare sono molti. Caravaggio va di moda, è un fatto da deplorare o da elogiare? Qual è il modo migliore per celebrare una personalità come quella del Caravaggio? E’ semplice presentare un pittore che di fatto si celebrerebbe da solo? Qual è il maggior difetto che si cela dietro la moda caravaggesca? Caravaggio si è misurò coi giganti del rinascimento? Questi non sono che i primi questi proposti dal professor Strinati nel corso di una lezione da seguire con la massima attenzione.
La prossima lezione sarà quella di Maurizio Marini, in programma al Palaexpo il 9 aprile 2010.