“Caravaggio suonava” aa
di Egizio Trombetta – intervista a Rosario Cicero (musicista) e Daniele Valmaggi (attore), ascoltati pochi minuti prima della loro performance “Il Suono di Caravaggio” (insieme a Simone Colavecchi - tiorba e Antonio Del Sordo - percussioni) all’Oratorio di S.Francesco Saverio detto del Caravita lo scorso 28 aprile. Transcript a cura di Agnieszka Kirkiewicz. Articolo realizzato n collaborazione di Caravaggio400.org e Caravaggio Pittore Maledetto.
musiche per creare questa forma di spettacolo, direi particolare. Le musiche proposte hanno una forte origine popolare, sono state poi stilizzate dal mondo colto. Hanno quindi subito un processo di acculturazione per certi aspetti più ampio rispetto a quello di Caravaggio, che ha saputo sintetizzare e sublimare in un arco brevissimo di tempo una grande forma d’arte. Le musiche nel corso del seicento hanno avuto invece un processo di trasformazione molto più lungo. Inizialmente pensavo di trovare nel concerto le musiche proposte nei quadri del Caravaggio, invece no. Con quale criterio avete scelto queste musiche?Cicero: Le musiche sono state scelte alla base alla loro forte relazione con il popolare. E’ un genere popolare stilizzato. C’è stato dunque un percorso di stilizzazione dal popolare al colto, in questo modo abbiamo realizzato un parallelo con l’operazione culturale di Caravaggio. I testi, invece, sono stati scelti dalle biografie dell’epoca, citazioni di critiche, atti del processo, ma anche brani di poeti e letterati coevi. Abbiamo cerato una sorta del percorso immaginario che potrebbe essere stato per noi un percorso artistico ed espressivo del Pittore, chiaramente con le musiche che si relazionano e creano questa atmosfere. Voi, se non sbaglio, tentate anche di descrivere il rapporto che ci poteva essere nella Roma del seicento fra pittura, arte, letteratura e musica, no?Cicero: Certo. Nel ambiente romano e anche napoletano che Caravaggio frequentava c’erano anche molte persone spagnole e persone ebree. Gli spagnoli hanno portato praticamente anche musiche d’oltre oceano, dal nuovo mondo, dalle Americhe. Come ad esempio da danza della Ciaccona e la Sarabanda. Queste musiche erano nel principio dei ritmi di danza, avevano in un certo senso una doppia vita: nelle taverne e nelle coorti.Valmaggi: Una cosa che volevo dire è che lo spettacolo si apre con l’inventario delle robe di Caravaggio. E’ stata trovata una chitarra barocca ed è l’inizio dello spettacolo. Questo spettacolo è focalizzato soprattutto sul suono. Nell’evocazione, non sono tanto indicativi i testi ed il percorso, ma sono dei flash, dei frammenti che finalizzati a far rievocare le informazioni che lo spettatore dovrebbe già avere. Ma Caravaggio suonava?Valmaggi: E questa scoperta del suo suono, perché lui aveva una chitarra? Lui suonava! Nell’inventario c’era una chitarra, proprio quella che suona Rosario Cicero. Suonava stornelli romani per i vicoli di Roma. Ecco la scoperta, perche dunque la scelta del titolo il suono di Caravaggio? Perche lui suonava! Che tipo dei strumenti c’erano nell’epoca del Caravaggio oltre alla chitarra barocca?Cicero: il Liuto, spesso dipinto dallo stesso Caravaggio e la Tiorba. Con la nascita della melodia accompagnata la Tiorba, con l’aggiunta di corde basse che era uno strumento utilizzato per l’accompagnamento, il cosiddetto basso continuo dell’epoca. Fu uno strumento che per certi versi soppiantò la vecchia musica polifonica. Ci troviamo nel passaggio tra polifonia e monodia. Sono gli anni molto importanti per il linguaggio musicale. Quindi come definirebbe queste musicalità?Cicero: Prima di tutto c’è questa musica ha forte matrice etnica, è influenzata anche dagli spagnoli e risente dell’innovazione linguistica dell’avvento monodico. Nasce l’accordo, che acquisisce un’identità autonoma. Fino al cinquecento imperava la polifonia, quindi più voce sovrapposte. Nel seicento si stacca una linea melodica e le altre voci vanno a diventare un’armonia. La tiorba e la chitarra diventano dunque strumenti di accompagnamento. Sull’accordo si basano questi ritmi di danza che acquistano una loro identità, in gergo li si classifica come ground armonici su cui si costruisce un repertorio. Si può dire dunque che si tratta di una musica di matrice popolare costruita su ritmi armonici di danza e si sviluppa con le variazioni ed elaborazioni degli strumentisti dell’epoca” Valmaggi come si è preparato per recitare questo tipo di testi?Valmaggi: non sottolineo niente di indicativo bensì di evocativo. Sono piccoli frammenti che possano far evocare questa vita maledetta del grande artista, che ne ha subite e ne ha fatte di tutti colori. Sottolineo il connubio fra arte e delinquenza. Ci saranno repliche di questo spettacolo? Valmaggi: a fine Maggio replicheremo nel cortile di Palazzo Firenze, sarà uno spettacolo molto particolare.
Powered by !JoomlaComment 3.26
3.26 Copyright (C) 2008 Compojoom.com / Copyright (C) 2007 Alain Georgette / Copyright (C) 2006 Frantisek Hliva. All rights reserved." |
< Prec. | Pros. > |
---|