Intervista a Mina Gregori 

                   

   

di Egizio Trombetta - Era mia intenzione ricordare Maurizio Marini con un articolo ad un anno esatto della sua scomparsa. Nel mese di luglio 2012  impazza a sorpresa la “sindrome da Caravaggio”, identificata a suo tempo dalla professoressa Francesca Cappelletti. Un delirio indescrivibile, ma anche un  ritorno di interesse per il pittore più celebre di tutti i tempi. E tutto questo grazie ai due studiosi di Brescia Maurizio Bernardelli Curuz e Adriana Conconi Fedrigolli. Mi sono chiesto quanto si sarebbe divertito Maurizio nei giorni di bagarre. L’occasione era unica, avevo in cantiere da tempo un’intervista alla Professoressa Mina Gregori, che, oltre a rispondere all’attualità, ricorda con grande nobiltà d’animo e onestà intellettuale Maurizio Marini:”Questa sua dedizione noi non possiamo dimenticarla, dico questo anche se non mi trovavo sempre d’accordo sulle sue attribuzioni. Lui non era d’accordo sulle mie io non ero d’accordo sulle sue. Ma questo non vuol dire perché il suo lavoro è stato importantissimo e resta come monumento alla sua memoria”

  

 07.08.2012.  Professoressa Gregori, una sua analisi su quanto è accaduto in Luglio intorno alla vicenda del fondo Peterzano: “L’analisi è sempre la stessa. Io ho studiato con molta attenzione il fondo Peterzano anni fa, al castello Sforzesco di Milano. Ho sperato ovviamente di trovare qualche carta che potesse far pensare a Caravaggio, presupponendo però che come linea guida mi affidavo alle fonti secondo cui il pittore milanese non disegnava. Ho voluto comunque verificare personalmente, ma non ho trovato nessun disegno che potesse aprire un’ipotesi caravaggesca. Ecco, francamente in questo fondo Peterzano non vedo la presenza di Caravaggio e per ora sono ferma su questa convinzione. Mi riprometto di tornare ad esaminare il fondo Peterzano  perché sono sempre pronta a verificare, ma al momento sono negativa. Non abbiamo un incoraggiamento neanche da parti delle fonti” Lei ha avuto modo di confrontarsi con i due studiosi Maurizio Bernardelli Curuz e Adriana Conconi Fedrigolli? “Sicuramente non ho mai avuto un contatto diretto con loro e francamente non me li ricordo” Quindi lei resta dell’idea che sia improbabile che Caravaggio si avvalesse di disegni? “E’ stato detto anche dai suoi contemporanei che lui non disegnava.
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