SVEGLIATI !

      

di Egizio Trombetta - Sei tornato oggi dalle ferie e ti sei perso le puntate precedenti? Ah non sapevi nulla della discarica che piazzeranno il prossimo primo di Ottobre sull’Ardeatina, in prossimità del Santuario del Divino Amore? Beh se abiti ad un raggio di almeno dieci chilometri dalla discarica della Falcognana forse questo post potrebbe interessarti. La notizia risale allo scorso 8 agosto 2013: <<Trovato l'accordo sulla discarica a Falcognana, sull'Ardeatina. L'intesa è stata raggiunta in un vertice che si è tenuto tra il ministro dell'Ambiente Andrea Orlando, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il sindaco di Roma, Ignazio Marino, e il commissario governativo Goffredo Sottile. Proteste da parte dei residenti che hanno tentato invano di raggiungere e bloccare il Gra>>

       

  

18.08.2013 - “Da qualche parte la dovranno pur mettere sta monnezza… rassegnatevi” – è stato il commento di Rodolfo, l’ amico barbiere. Lui abita in  centro.  Dal suo punto di vista Malagrotta, Monti dell’Ortaccio o Falcognana non fa alcuna differenza. Certo la sua considerazione mi fatto riflettere, come si può lottare con decisione per evitare un disagio che ricadrebbe sulle spalle di altri? Si sa, l’indole umana funziona in modalità: “pensare essenzialmente ai propri interessi” – e se va bene “pensare ai propri interessi e magari agli interessi di coloro che hanno i stessi miei obbiettivi”.  Dunque come presentarsi con spensieratezza al sostegno di una lotta anti discarica? Alla prima occasione ne parlo con Don Ferdinando Altieri, attuale parroco del Santuario del Divino Amore.

Ebbene, secondo lui, c’è poco sentirsi in colpa... A suo dire la scelta dell’Ardeatina sembra essere non solo inopportuna in quanto troppo invasiva per i centri abitati, antieconomica e assai poco trasparente in numerosi aspetti.  Sono queste infatti le domande che si stanno ponendo gli abitanti del territorio circostante la zona di Falcognana: visto che la discarica sarebbe “temporanea”, perché non scegliere di trasportare i rifiuti all’estero negoziando contratti convenienti? Perché la scelta è caduta in un sito così vicino ai centri abitati ed aziende agricole, in un’area, fra l’altro che dovrebbe essere tutelata da vincoli paesaggistici? Perché i titolare della Ecofer sono “schermati” da aziende fiduciarie? In data 5 agosto c’è stato il passaggio del pacchetto di maggioranza della Ecofer Ambiente Srl a due aziende fiduciarie. Una parte delle quote fa capo ad un gruppo abruzzese (Aria Srl), ma sono ignoti i nomi che stanno dietro all’altra azienda fiduciaria, la Cordusio.  Tutto ciò, a quanto pare se lo è chiesto anche Andrea Orlando, il ministro dell’Ambiente. Orlando legge sul Messaggero che la Ecofer è controllata al 99 per cento da due aziende fiduciarie, dietro le quali si celano i reali proprietari. Di seguito uno stralcio dell’articolo del Messaggero di Mauro Evangelisti di Sabato 17 agosto 2013: Nella forma tutto è nei confini della legge, ma si affaccia una domanda che non può essere elusa: può Roma con affidamento diretto assegnare il compito di smaltire, per due anni, i rifiuti senza neppure sapere chi vi sia dietro alla società prescelta? Il ministro Orlando pensa che questo non sia possibile. E scrive una lettera ufficiale al prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro. Gli chiede di fare degli approfondimenti su Ecofer. C’è anche una telefonata tra il ministro e il prefetto Pecoraro che, ormai abituato a gestire diverse patate bollenti di Roma, rassicura e spiega che in tempi rapidi farà tutto il possibile per alzare un velo sui proprietari della discarica. Subito dopo Pecoraro si rivolge alla Guardia di finanza, che in queste ore sta passando al setaccio le carte per capire chi si celi dietro alle due fiduciarie. Il risultato delle verifiche sarà poi inviato al ministro che lo metterà a disposizione del tavolo tecnico sui rifiuti, guidato dal commissario Goffredo Sottile, in cui sono rappresentati Comune, Provincia e Regione, che per ora hanno scelto la strada del silenzio su questa vicenda.

Risulta comunque evidente che per il comitato “No alla Discarica a via Ardeatina” il primo “avversario” da battere sia l’indifferenza di coloro che seguono la vicenda come semplici spettatori appena interessati. Mi sono arrivate all’orecchio frasi come:”tanto io ho l’aria condizionata”, “alla fine fanno sempre come vogliono loro”, “non ce se po’ fa niente”, “alla fine alla puzza ci si fa l’abitudine”. Lo slogan sceso in campo a Pavona venerdì 15 agosto serviva era rivolto a loro, agli “spettatori attenti”: <<La puzza la senti anche tu, manifesta anche tu>>.

Alessandro Lepidini, consigliere del municipio IX, sintetizza il pensiero del Gruppo di Lotta alla Discarica della Falcognana: “E’ stata una scelta inspiegabile. L’area scelta per la discarica è nelle prossimità del Santuario del Divino Amore, area di culto e pellegrinaggio nazionale e internazionale. E non si capisce il motivo per cui non si è tenuto conto del vincolo paesaggistico tutelato dal decreto Bondi del 2010 a tutela dell’agro romano. Inoltre l’area individuata è nelle vicinanze di centri abitati come Spregamore,  Falcognana, Santa Maria delle Mole e tutta la zona dei castelli romani a ridosso. Questa scelta coinvolge una decina di migliaia di abitanti.  Senza contare le problematiche di ordine tecnico: rischio sismico, rischio geologico e idrogeologico, il terreno è particolarmente permeabile. A noi risulta che portare i rifiuti fuori è più conveniente in termini economici rispetto ai costi di apertura di una discarica. Una discarica blocca le opportunità di sviluppo di un territorio. Nel territorio individuato idoneo alla discarica ci sono molteplici aziende agricole, di pastorizia ovina, caseifici, macellerie. C’è il Gotto d’Oro, che da solo raccoglie duecento produttori.

Don Ferdinando Altieri ricorda agli abitanti della zona che già in passato un gigante, Golia, fu sconfitto da Davide: “ecco, Davide in questo caso siete voi… ce la possiamo fare!”.   Ora, pare che Davide si servì di una fionda per tenere testa a Golia e secondo la tradizione mistica ebraica, ebbe a disposizione anche altri “strumenti”. Ma ogni preghiera, fatta con la giusta consapevolezza e soprattutto UNITA DA AZIONI compiute con la giusta consapevolezza, sono di per se armi estremamente potenti.

 

 Alessandro Lepidini - Consigliere IX MUNICIPIO
      
                 
                                                 
  
                                      
                                 
                                       
                                
     
       
       
    
 
       
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