Sgarbi, Cappelletti, Benedetti I tre noti storici dell'arte ricordano il loro amico Maurizio Marini aaaaaa
Di Egizio Trombetta – In occasione della presentazione del libro Una vita per la storia dell’arte, Scritti in memoria di Maurizio Marini, (evento avuto luogo lo scorso 8 ottobre a Palazzo Corsini in Roma) abbiamo chiesto di ricordare Maurizio Marini a tre noti storici dell’arte: Vittorio Sgarbi, Francesca Cappelletti e Sergio Benedetti. Nella versione audio delle interviste, proposta unitamente a questo testo, vengono proposte anche gli interventi di Vittorio Sgarbi e Francesca Cappelletti. Pubblico queste testimonianze in occasione del giorno del compleanno di Maurizio Marini, il 4 Novembre. attribuzioni e delle sue perizie. La sua era un’esagerazione ma non sbagliando in maniera clamorosa. Diceva delle cose che erano plausibili ma non erano certe, da questo punto di vista lui è stato molto largo, ma può essere considerata persino una cosa positiva perché c’era dietro un pensiero logico e coerente. Si riconosce in lui come temperamento? Abbastanza, nell’esuberanza e nel desiderio si. Io sono più cagacazzi perché io voglio che le opere siano… ecco, sono meno generoso.
Intervista a Francesca Cappelletti: Avrai sicuramente degli aneddoti da raccontarmi su Marini, giusto? “Si, certo, ogni volta che mi vedeva mi diceva sempre che io e Laura Testa gli avevamo fatto cambiare le bozze del libro perché trovando quei documenti Mattei di cui avevamo già parlato, con la datazione dei quadri 1602/1603 lui aveva dovuto rivedere tutto l’ordine che aveva messo dei dipinti. Te lo diceva sempre scherzando, diceva sempre: ”Mannaggia a voi, mannaggia a voi, mi volete levare la sedia da sotto”, sai quel modo di fare un po’ romanaccio che aveva. Però devo dire che lui era uno che era sinceramente entusiasta. Se sbagliava, sbagliava per questo eccesso di entusiasmo. Sai lui Caravaggio lo vedeva dovunque, aveva una passione che travalicava quella degli studi, è questo che bisogna capire di Maurizio per capire gli eccessi. La sua monografia su Caravaggio è effettivamente un libro molto ampio, quando io ho fatto la monografia ci ho messo cinquantacinque quadri lui ce ne ha messi circa novanta”Marini era accusato di andare contro corrente… “Secondo me più che andare contro corrente essere poco accademico. Era uno che lavora spesso per conto suo e gli si rimproverava una cornice molto solida, cioè non era un personaggio accademico. Ma se si legge il suo libro ci accorge che la sua idea ce l’aveva, questo emerge anche in quel suo lavoro sui doppi. Lui ce l’ha una cornice teorica per le sue idee. Le teorie sui doppi sono per me delle idee pericolose, io per esempio non sono d’accordo. Però ognuno ha le sue idee, se tutti la pensassero allo stesso modo, non credo che gli studi andrebbero molto avanti” Intervista a Sergio Benedetti: Professor Benedetti, un aneddoto su Maurizio Marini. “Un aneddoto su Maurizio ce ne sono tanti, adesso è difficile ricordare. Mi viene in mente che la sua amicizia con Denis Mahon è in realtà nata a Dublino per il nostro congresso su Caravaggio in concomitanza con la presentazione del quadro la Cattura di Cristo. Per la prima volta, credo, i due si sono incontrati fisicamente, grazie a me. Io li ho introdotti l’uno all’altro. In realtà fino a quel momento non avevano degli ottimi rapporti, Mahon era stato molto critico nei confronti di Maurizio Marini. I due presero confidenza, poco alla volta, in seguito ci furono altri incontri, anche a casa mia. Negli ultimi anni Marini è stato molto utile a Sir Denis, lo appoggiava su tutto e per tutto. Ci fu una buona intesa e amicizia fra i due, nonostante l’estrazione diversa. Mahon proveniva da una classe altoborghese anglo sassone, figlio di banchieri, Marini era invece un prodotto della Roma del tempo”Lei ci andava d’accordo? “Con Maurizio era facile andare d’accordo, diceva pane al pane e vino al vino. Mi sono sempre trovato molto bene con lui. Ricordo anche che c’è stato un periodo che era molto snobbato dalla cosiddetta intellighenzia romana, perché non proveniva dall’estrazione tradizionale degli studi di storia dell’arte, lui proveniva da architettura. Inizialmente lo snobbavano, ma alla fine l’hanno dovuto accettare che era un grosso studioso”
Powered by !JoomlaComment 3.26
3.26 Copyright (C) 2008 Compojoom.com / Copyright (C) 2007 Alain Georgette / Copyright (C) 2006 Frantisek Hliva. All rights reserved." |
< Prec. | Pros. > |
---|